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mercoledì 11 giugno 2025

Poesia su Civita Campomarano

 


 

 

 

 

 

 

 

Nel miracolo di una terra fragile

[versi su Civitacampomarano]
 

Gli antenati scrutavano i calanchi,
vene aperte di terra che frana,
eppure lì, su quella soglia instabile,
piantarono case, storie, nomi.

Il paese resiste, come chi prega
senza rumore, con la forza del silenzio.
Ogni pietra sa del tempo e del vuoto,
ogni muro respira lo spopolamento.

Frane, terremoti, isolamento —
parole incise nei secoli come cicatrici.
Ma è lì che nasce il miracolo molisano:
dove sembra impossibile, sboccia la parola.

Da quel suolo incerto sono venuti scrittori,
pensieri profondi come i fossi della campagna.
E ora, l’arte torna a tessere i muri,
i colori riempiono i vuoti del tempo.

Tra i vicoli disegnati da mani nuove,
cammina chi cerca un senso nel silenzio.
E il castello, enorme, veglia da lontano,
sospeso tra la rovina e la leggenda.

Qui l’aria ha un sapore che altrove non c’è:
di resistenza quieta, di bellezza nascosta.
Nel cuore del Molise che nessuno vede,
vive un paese che non ha mai smesso di essere.

 

versi scritti l'11 giugno 2025
by MoliseHorizon

G.R.

© 2025 MoliseHorizon Tutti i diritti riservati

 

venerdì 6 giugno 2025

Poesia su Guardialfiera [CB]

 


 

 

 

 

 

 

 

Il paese e il lago

[versi su Guardialfiera] 

Dalla sommità, il paese veglia,
una collina che tutto abbraccia,
un tempo solitario, muto e severo,
oggi fissa il lago, che luccica e abbaglia.

Due decenni son passati,
da quando lo scrittore del sacramento ha scritto,
e quel che un tempo s'era promesso,
oggi è tradito, nel silenzio dell'acqua che scorre.

Il paese, vestito di pietra antica,
guarda il traffico che serpeggia,
un fiume di vita tra terra e acqua,
dove l'odierna strada sfida la sua quiete.

Le case, dimore di un tempo lontano,
si stringono sotto il castello ormai svanito,
e il campanile, una volta fiero,
ora si erge come un ricordo affievolito.

Ma ogni tanto, con l'estate che secca,
l'antico ponte di Annibale riemerge,
svelando la sua ombra nel fiume silenzioso,
testimone di un passato che il lago ha sepolto.

E così, il paese, che un tempo osservava solo
il lento mutare della campagna che dormiva,
ora sorride al riflesso dell'acqua,
scorgendo anche nel traffico la propria nuova vita.

 

versi scritti il 6 giugno 2025
by MoliseHorizon

G.R.

© 2025 MoliseHorizon Tutti i diritti riservati

 

venerdì 23 maggio 2025

Poesia su Monacilioni [CB]

 

vista del paese di Monacilioni dall'altura delle sue campagne

Nel paese dove il vento sussurra piano,
un canto antico s’alza dal cuore del leone,
eppure l'eco è confusa, distratta dal fiato
delle pale eoliche che danzano al vento,
soffocando il ruggito di un regno perduto.

Sotto l’altura, in una vallata che si nasconde,
il paese si staglia come un sogno di pietra,
un luogo dove il freddo dell’alto inverno
costrinse l’uomo a cercare metà dell’altezza,
come se l’anima volesse respirare a metà.

Il vecchio paese giace ora in frantumi,
le case inghiottite dalle frane del tempo,
un decennio di boom che ha strappato le radici,
lasciando solo il silenzio di un fantasma
che vaga tra i ricordi, sfidando l’oblio.

Eppure, da Campolieto giunge un sussurro,
un lamento che racconta di colpe lontane,
di antenati che scelsero lo strapiombo
come una culla di pietra,
ignorando che la terra non perdona.

 

versi scritti il 23 maggio 2025
by MoliseHorizon

G.R.

© 2025 MoliseHorizon Tutti i diritti riservati

domenica 18 maggio 2025

Poesia su Rotello


Rotello, canto dell’alloro e dell’ulivo

Tra i colli dove il Fortore alza il fiato
e la piana molisana si distende,
sorge Rotello, in cerchio consacrato
dal tempo, al centro d’un silenzio che splende.

Qui l’alloro, fecondo di divino,
fu benedetto da mani immortali,
quando i Greci, seguendo il loro destino,
videro in queste zolle segni astrali.

Apollo, errante tra le brezze chiare,
vide il paese e se ne innamorò.
Dal cuore d’un vulcano fece colare
una lava che l’ulivo generò.

Così nacque la terra degli dèi,
dei contadini chini sul mattino,
e di guerrieri che, lontano ormai,
portarono l’olio in ogni cammino.

Alloro e ulivo, sacro gemellaggio,
dono del sole e del fuoco profondo,
sorsero un giorno in questo paesaggio,
e un paese rotondo nacque al mondo.

 

versi scritti il 18 maggio 2025
by MoliseHorizon

G.R.

© 2025 MoliseHorizon Tutti i diritti riservati

 

giovedì 3 aprile 2025

La regione che esiste (con le ombre oscure)

 


 

 

 

 

 

 

Nel cuore d'Italia c'è una terra sfuggente,
che tutti chiamano assente, assopita, dimenticata,
un'isola che non c'è, persa tra i sogni e la realtà,
dove le ombre si fanno regine di un destino inascoltato.

Il Molise, una regione senza volto,
manca di eroi, di voci forti, di combattenti,
è un deserto di silenzi, un vuoto che urla
mentre i giochi di potere si intrecciano nell’ombra.

Nessun popolo a difendere la sua anima,
nessun cavaliere pronto a sollevarne il vessillo,
solo ombre che si allungano sulle sue valli
mentre le montagne sono spettatrici di questa messa in scena.

Le sue terre non brillano, non raccontano storie,
non sono scritte nelle pagine che il mondo ricorda,
sono spazi silenziosi dove la memoria sbiadisce
e le parole di chi vi ha vissuto si perdono nell’oblio.

E così, la sua oscurità cresce,
dove il potere gioca la sua partita invisibile,
diventando preda delle mani che sussurrano
in quel buio che, senza eroi, diventa invincibile.

Il Molise è terra di nessuno,
una regione che non esiste, ma esiste nel silenzio,
tra le ombre di un paese che l’ha dimenticata
mentre le sue montagne restano mute,
prigioniere di una storia che nessuno vuole ascoltare.