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giovedì 3 aprile 2025

La regione che esiste (con le ombre oscure)

 


 

 

 

 

 

 

Nel cuore d'Italia c'è una terra sfuggente,
che tutti chiamano assente, assopita, dimenticata,
un'isola che non c'è, persa tra i sogni e la realtà,
dove le ombre si fanno regine di un destino inascoltato.

Il Molise, una regione senza volto,
manca di eroi, di voci forti, di combattenti,
è un deserto di silenzi, un vuoto che urla
mentre i giochi di potere si intrecciano nell’ombra.

Nessun popolo a difendere la sua anima,
nessun cavaliere pronto a sollevarne il vessillo,
solo ombre che si allungano sulle sue valli
mentre le montagne sono spettatrici di questa messa in scena.

Le sue terre non brillano, non raccontano storie,
non sono scritte nelle pagine che il mondo ricorda,
sono spazi silenziosi dove la memoria sbiadisce
e le parole di chi vi ha vissuto si perdono nell’oblio.

E così, la sua oscurità cresce,
dove il potere gioca la sua partita invisibile,
diventando preda delle mani che sussurrano
in quel buio che, senza eroi, diventa invincibile.

Il Molise è terra di nessuno,
una regione che non esiste, ma esiste nel silenzio,
tra le ombre di un paese che l’ha dimenticata
mentre le sue montagne restano mute,
prigioniere di una storia che nessuno vuole ascoltare.

martedì 1 aprile 2025

Il Molise si separa: nasce una nuova regione, il 'Molise Orientale'!

una mappa del Molise orientale, la nuova regione italiana nata dalla separazione con l'attuale Molise
la nuova regione da aprile 2025

In un clamoroso colpo di scena, che ha scosso le fondamenta politiche e culturali della regione, il Molise ha annunciato oggi la sua storica separazione in due nuove entità autonome: il Molise Occidentale e il Molise Orientale. L'annuncio è arrivato durante una conferenza stampa indetta dal Presidente della Regione, Luigi Di Lillo, che ha parlato di "una decisione storica, frutto di lunghe e complesse trattative interne" tra i vari comuni molisani.


La motivazione ufficiale: il ‘diverso carattere’ dei due Molise

Secondo quanto dichiarato dal Presidente, la separazione è stata resa necessaria dalla crescente divisione culturale e politica che ha segnato il Molise negli ultimi anni. “Il Molise Occidentale ha un carattere più tradizionalista, legato alle radici agricole e alla storia medievale, mentre il Molise Orientale è proiettato verso il futuro, con una visione più moderna e innovativa”, ha spiegato Di Lillo.


Le Nuove Capitale Regionali: Campobasso e Termoli

Il nuovo assetto prevede che Campobasso, storica capitale del Molise, diventi la capitale del Molise Occidentale, mentre Termoli, con la sua crescente importanza turistica e commerciale, diventerà la capitale del Molise Orientale. I lavori per costruire una nuova “zona neutra” tra le due regioni, che sarà designata come “la frontiera molisana”, inizieranno già nelle prossime settimane, con l’obiettivo di creare una “zona di transito” tra i due nuovi stati, con dogane simboliche e tradizioni mescolate.


Una Divisone Simbolica: Le Dogane e i Confini

Mentre i confini geografici non cambieranno, la divisione sarà visibile in ogni angolo della regione. I nuovi confini tra il Molise Occidentale e il Molise Orientale saranno segnati da enormi monumenti: a Campobasso, una gigantesca statua di un pastore con un gregge di pecore, mentre a Termoli, una grande torre che riproduce un faro con una bandiera tricolore stilizzata, simbolo di una “nuova era di luminosità” per il Molise Orientale.


Le dogane, seppur simboliche, diventeranno un'attrazione turistica inusuale: ogni residente della regione dovrà passare per i controlli al confine per entrare nell’altro Molise, dove i controllori, vestiti in costumi tradizionali, terranno in mano piccole bottiglie di olio extravergine di oliva per "certificare" la provenienza locale. Un'idea che ha suscitato entusiasmo tra i giovani imprenditori, che vedono nei nuovi confini una potenziale fonte di guadagno.


Le Reazioni Politiche: La "Secessione" Si Fa Sempre Più Concreta

Mentre il Governo Italiano si dice “perplesso” ma “rispettoso” della decisione, alcuni esponenti politici locali hanno già preso posizione. Il sindaco di Isernia, Antonio Lupi, ha dichiarato: “È una follia! Il Molise non è mai stato diviso, è sempre stato unito dalla nostra cultura, dalle nostre tradizioni e dalla nostra lingua. Non possiamo permettere che la storia venga stravolta da una decisione che suona più come una trovata da primo aprile che come una seria proposta politica.”


D’altro canto, alcuni leader del Molise Orientale si sono espressi favorevolmente: "Questa è una liberazione! Finalmente avremo la possibilità di dare spazio alle nostre idee innovative, al nostro spirito imprenditoriale e a una visione che non è vincolata alle tradizioni del passato", ha commentato Francesco D'Ambrosio, un noto imprenditore di Termoli che ha promosso l'iniziativa.


Le Reazioni della Gente: Sorpresa e Scetticismo

Le reazioni della gente del Molise sono decisamente contrastanti. C’è chi, come Vincenza, una pensionata di Campobasso, si dice emozionata: “Beh, almeno adesso capiamo di quale Molise facciamo parte! Il Molise Occidentale ha il suo fascino, ma il Molise Orientale mi sembra molto più dinamico. Forse è proprio quello di cui abbiamo bisogno!”. Al contrario, Luciano, un giovane di Isernia, è più scettico: “Non ci credo. Sembra un pesce d’aprile. E se fosse vero, non vorrei mai separarmi dai miei amici di Termoli!”


Cosa Cambierà per il Turismo e l'Economia?

Il piano di separazione prevede anche investimenti significativi nel settore turistico, con la creazione di pacchetti turistici che permettano di “vivere l’esperienza del Molise Occidentale” o del “Molise Orientale”. Le strade delle due regioni saranno facilmente riconoscibili grazie a nuove segnaletiche, con cartelli che accoglieranno i visitatori con il benvenuto in “Molise Occidentale” o “Molise Orientale”.


Dal punto di vista economico, entrambi i Molise prevedono l’introduzione di nuove leggi regionali: il Molise Occidentale manterrà un forte legame con l’agricoltura e il turismo rurale, mentre il Molise Orientale investirà principalmente in start-up tecnologiche, agricoltura innovativa e turismo esperienziale.


Conclusioni: Un Primo Aprile... o una Nuova Era?

Resta da capire se questa separazione è davvero destinata a diventare realtà o se si tratta semplicemente di una brillante trovata per il 1° aprile. Se, da un lato, l’annuncio è stato accolto con entusiasmo da molti, dall’altro non mancano voci scettiche che non riescono a credere che una regione storicamente unita possa davvero separarsi. Di sicuro, il Molise ha sempre avuto una forte identità e una capacità di reinventarsi, e il futuro ci dirà se questa nuova divisione sarà una mossa davvero rivoluzionaria o una semplice trovata pubblicitaria.


In ogni caso, non dimenticate di prendere tutto con un sorriso: il 1° aprile è il giorno in cui la realtà e la fantasia si mescolano, e per il Molise, quest’anno, il confine tra i due è più sfumato che mai.

sabato 29 marzo 2025

📰 I dazi di Trump spaventano anche il Molise

articolo estratto dal quotidiano da PrimoPianoMolise sul consigliere regionale Gravina che è preoccupato dai dazi imposti dal presidente USA Trump
un articolo estratto dal quotidiano online del 28/03/2025 di PrimoPianoMolise.it


Non ho mai visto un terremoto politico cosi devastante dall'insediamento di un presidente degli Stati Uniti. Infatti da quando è stato eletto vincitore Donald Trump c'è stato un vero e proprio tsunami di riforme, molte delle quali in direzione contraria a quelle del suo predecessore Biden.

Tra queste riforme imposte da Trump c'è ovviamente quella dei dazi, che per mesi hanno riempito le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo.
In sostanza l'idea di Trump è imporre delle tasse su tutti i prodotti importati dai paesi esteri in modo da poter favorire le aziende locali e quindi l'economia statunitense. Questo però penalizza tutte le aziende che esportano nel paese a stelle-strisce perché la tassa del dazio la devono recuperare con l'aumento del prodotto, con conseguente penalizzazione nel prezzo tra la concorrenza delle vendite. 

Quello che però molti non sanno è che i dazi imposti da Trump o (in generale) da qualsiasi altro paese all'interno del proprio territorio è che implicano inflazione e quindi di conseguenza anche una riduzione del PIL proprio all'interno del paese stesso.
Come riporta infatti il sito pagellapolitica.it, nella precedenza presidenza di Trump i dazi hanno portato una riduzione del prodotto interno lordo di circa lo 0.2%.

Ma se i dazi imposti dal paese esecutore dell'imposta si ripercuotono in maniera negativa (dal punto di vista economico) sul paese stesso, che senso ha questa misura?
Come spiega sempre il sito pagellapolitica.it, il vero intento di Trump non è quello di risollevare l'economia americana, ma fare una vera e propria sorta di guerra economica inducendo paesi come la Cina a ridurre il loro imperialismo costruito nell'esportazioni dei loro prodotti.
Non è un caso che la posizione dominante del paese orientale si è consolidata soprattutto per sfrenata politica di esportazioni dei loro prodotti, spesso a prezzi stracciati che tagliavano la concorrenza a qualsiasi altro competitor.

Ovviamente, dopo aver precisato che i dazi si ripercuotono sugli stessi stati che li hanno emanati, bisogna concentrarsi sul principale danno economico che avranno le aziende esportatrici nel paese americano.
Anche in Molise è arrivata l'allarmismo e, come precisa il sito primopianomolise.it, il consigliere regionale Roberto Gravina si è messo in azione presentando una mozione insieme agli esponenti del suo partito..
In Molise le esportazioni si concentrano prevalentemente sui prodotti alimentari dove il vino Tintilia ha fatto registrare addirittura una crescita del 17,6% nel 2023. Mentre il comparto chimico ha subito una riduzione del 9,7% proprio a causa di alcune restrizioni economiche degli USA.

Aldilà dei dati economici e delle spiegazioni tecnicamente economiche, quello che traspare dal mio punto di vista è che purtroppo le assidue appartenenze-alleanze politiche transatlantiche, si ripercuotono in maniera negativa anche in nel territorio locale. Cosi come la Meloni resta molto "ubbidiente" anche alle bacchettate di Trump, cosi anche i partiti di destra rimangono molto indifferenti ai pericoli delle politiche de derivano dalla destra di Washington. Cosicché nel consiglio regionale, presieduto dalla destra... il Movimento Cinque Stelle è l'unico che alza la voce per prevenire dei declini economici.


linkografia

https://pagellapolitica.it/articoli/conseguenze-dazi-trump

https://www.ilpost.it/2025/02/01/dazi-come-funzionano/