 |
vista del paese dalla superstrada per varie direzioni |
Il piccolo comune di Rotello si trova a circa 30 chilometri a nord-est di Campobasso, in provincia di Campobasso. Conta circa 1.190 abitanti, chiamati Rotellesi.
Il piccolo centro sorge in posizione strategica tra i fiumi Fortore e Trigno, a breve distanza dalla costa adriatica, su colline coltivate a ulivi di varietà che producono un rinomato olio extravergine di oliva. Dal 1994 il comune fa parte dell'associazione "Le città dell'olivo".
Esistono diverse ipotesi sull'origine del nome della comunità di Rotello. Secondo la maggior parte degli storici, il nome deriva dal latino "Lauritellus", terra dell'alloro.
Fondata dai Normanni a metà del XII secolo con il nome di Loritello, fu a lungo un centro molisano di grande importanza. Il nome Rotello è strettamente legato a quello dei Conti Normanni di Loritello. In epoca angioina, la comunità fu assegnata alla famiglia D'Alemagna, a cui seguirono i Sanframondo nel XIV secolo e i Boccapianola nel XV secolo. Quest'ultima famiglia tenne Rotello fino al 1792, quando fu annessa ai territori regi.
Il centro storico conserva le caratteristiche del borgo medievale, con case disposte a schiera, separate da strette vie, tutte convergenti nella piazza principale, dove un tempo sorgeva la chiesa più maestosa del paese, oggi scomparsa. Imponente e imponente, il Palazzo Colavecchio domina il centro storico di Rotello. Un antico arco in pietra, attraverso il quale i turisti possono raggiungere la fortezza medievale di Loritello, è ancora oggi una delle vie d'accesso al borgo medievale.
 |
vista del paese |
 |
via del paese verso il mare |
 |
corso Umbero I con la fontana a Statua
|
In largo 6 Agosto del centro abitato nel 1949, per volontà dell’Amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Domenico Petrini, fu costruita un’imponente fontana, denominata “Fontana Maggiore”, da cui la collettività contadina dell’epoca attingeva acqua freschissima proveniente da una ricca sorgente locale. L’opera, realizzata interamente in bronzo, è alta circa 3,50 metri ed è costituita da un basamento centrale che poggia su un piedistallo di marmo alto circa 20 centimetri. Sui lati est – ovest del basamento bronzeo sono stampati due mascheroni a forma di teste di diavoli, dalle cui bocche spuntano due cannelle che sgorgano acqua per tutte le 24 ore del giorno e che soprattutto d’estate offrono ristoro ai villeggianti e agli emigranti che tornano numerosi al paese natio in occasione della festa patronale del 7 agosto. Sugli altri due lati del basamento sono impressi ornamenti floreali e cerealicoli che, alternati ai mascheroni, alleggeriscono il tutto. Sulla sommità del basamento centrale è posta la statua di Cerere, dea dei campi, delle messi e della fertilità , a simboleggiare la forte prevalenza, a quell’epoca, dell’attività agricola sulle altre attività locali.
 |
le case in fondo a Corso Umberto I |
 |
Corso Umbero I nella direzione dei locali e del parco |
Come si vede dalle foto, le case del paese - sopratutto quelle del corso e quindi del centro - sono particolarmente colorate. Può risultare che il paese sia deserto o poco abitato ma in realtà ho visitato e scattato le foto a ora di pranzo; c'èra qualche sporadica persona che per ragioni di perfezionismo fotografico non ho voluto includere
 |
Chiesa di Santa Maria degli Angeli | |
La primitiva chiesa di S. Maria degli Angeli, in stile romanico, si trovava in Largo della Vecchia Chiesa. Successivamente il vescovo Tria, nella sua opera di ricostruzione del patrimonio ecclesiastico, ne volle una nuova, in quanto quella che trovò era angusta, oscura, senza coro e sagrestia. Per questo progetto fu utilizzato il sito occupato dalla diruta chiesa dell’Annunziata e del vecchio Ospedale. I lavori iniziarono nel 1728 e terminarono nel 1744.
La chiesa ha un classico stile barocco, sobrio per gli esterni e monumentale per gli interni, che sono divisi in tre navate. Nel 1888 fu restaurata e decorata con affreschi. Nella sagrestia è custodita la statua del patrono S. Donato, che prima si trovava nella Chiesa di Verticchio. Nel 1962 a seguito dell’abbattimento della facciata originaria è stato eliminato l’orologio pubblico.
La struttura portante è composta da un sistema di arconi che sostengono la navata principale e le navate laterali, oltre agli archi principali che sostengono la cupola. Sia la volta a botte lunettata dell’aula che le volte sul transetto e sul presbiterio, che la cupola sono realizzate in mattoni pieni disposti in foglio. La copertura è a due falde inclinate con struttura portante costituita da capriate e struttura secondaria in legno. Le muratura delle pareti dell’aula è in pietra sbozzata; la torre campanaria è ubicata all’interno della struttura principale, sulla destra del presbiterio. La struttura di copertura della cupola è a pianta ottagonale, ubicata nella parte centrale del transetto. La facciata, tripartita da due lesene in pietra, a volute capovolte in corrispondenza delle navate laterali, presenta tre portali, uno per ogni navata
 |
L'ex chiesa di San Rocco |
Dalla facciata esterna questa chiesa sembra, oltre che antichissima, anche fatiscente. In realtà la struttura è stata ristrutturata nel 2019 per inserirci all'interno un teatro/auditorium. Cosi questa è ormai un ex chiesa.
Comunque per citare qualche rigo di storia di questa chiesa, che comunque durante i secoli è stata in granparte sempre inutilizzata e abbandonata...
La chiesa di S. Rocco fu fondata nel 1648 come ex-voto dopo la grave ondata di peste del 1646-48. Dopo la caduta della Congrega della Buona Morte in cui aveva stabilito la sua sede, la chiesa fu abbandonata. Nel 1913 fu restaurata e l’anno seguente fu riaperta al culto.
 |
parco pubblico con giochi per i bambini |
 |
Fontana del Parco pubblico vicino al corso |
Il parco pubblico di Rotello è molto ampio e si trova affianco a Corso Umberto I e quindi facilmente accessibile. Sono presenti numerosi e vari tipi di alberi che durante l'estate possono offire un discreto riparo dal sole. Oltre ad una fonatana circolare sono presenti giochi per bambini come altalene, scivoli e girelli. Il parco è in buone condizioni oltre che anche perfettamente pulito, cosa non scontata visto che proprio recentemente sono usciti alcuni articoli secondo i iquali il parco è stato ripulito da kili di mozziconi di sigaretta e da plastica abbandonata.
primonumero.it parco di rotello ripulito
 |
monumento ai caduti del paese |
Nel 1928 il regio Podestà , Dott. Giuseppe Pangia, fece costruire nella parte antica dell’attuale villa comunale un monumento in omaggio ai caduti della prima guerra mondiale. L’opera è costituita da una base di marmo, alta circa 2,50 metri, sulla quale si erge una statua di bronzo con due figure: una figura femminile, in piedi, che rappresenta la Patria, stringe nella mano sinistra una lancia con scudo e con la destra cinge le spalle di un soldato inginocchiato ai suoi piedi, che cerca (e trova) rifugio e protezione in Lei.
Sulla parte centrale del basamento marmoreo prospiciente la strada (viale IV Novembre) sono riportati i nomi dei caduti rotellesi della prima guerra mondiale.
Proprio sopra ai nomi dei predetti caduti è collocata una grossa targa di bronzo su cui è scritto: “Rotello ai suoi caduti. MCMXXVIII”.
Negli anni ’50, l’Amministrazione comunale fece scrivere, nella parte bassa del basamento marmoreo, i nomi dei caduti rotellesi della seconda guerra mondiale.
Ogni anno, il 4 novembre, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, in occasione della celebrazione della “Festa dell’Unità Nazionale” e della “Giornata delle Forze Armate”, viene depositata una corona di alloro ai piedi del Monumento ai caduti di tutte le guerre a conclusione di un intervento commemorativo delle stesse autorità .
 |
una fontanella tra i vicoli delle case |
 |
una via del paese |
 |
una via del paese con la fermata del pulman |
La tradizione di Rotello nella produzione di olio d'oliva è secolare, ma ancora attuale. Le zone rurali di Rotello hanno addirittura dato il nome a due ecotipi di olio d'oliva, riconosciuti fin dall'epoca romana: la "Rosciola di Rotello" e la "Cellina di Rotello".
Da molte generazioni esiste un olio d'oliva di eccellente qualità . Questa qualità è dovuta al rispetto delle antiche tradizioni, in particolare alla cura degli ulivi, coltivati con procedure semplici, pochi interventi invasivi, in armonia con il tempo e il ritmo delle stagioni. Gli abitanti di Rotello attribuiscono questa qualità a un processo produttivo che si avvale dell'esperienza radicata dei Rotellesi, che prestano particolare attenzione alle fasi della raccolta.
 |
un trattore parcheggiato tra le case |