sabato 10 maggio 2025

📷 Foto di Provvidenti [CB] (maggio 2025)

 

Provvidenti è il comune più piccolo della provincia di Campobasso, sia per superficie che per popolazione. Situato nell'Alto Molise, Provvidenti ha una superficie di circa 13,97 km² e una popolazione di appena 101 abitanti al 31 dicembre 2024 .

A livello regionale, Provvidenti è anche il secondo comune meno popoloso del Molise, preceduto solo da Castelverrino, che si trova in provincia di Isernia con 89 abitanti .

Nonostante le sue dimensioni contenute, Provvidenti offre interessanti attrazioni storiche, come la Chiesa di Santa Maria Assunta, risalente al XIII secolo, e il Santuario di Nostra Signora della Libera, costruito nel XVIII secolo dopo un avvenimento miracoloso legato alla statua della Madonna. 

vista del paesaggio di Provvidenti e in alto in fondo Morrone del Sannio
 
 
vista del paese di Provvidenti in prossimità dell'ingresso del paese

 

una fermata del pulman sulla strada che porta all'ingreddo dal paese dalla strada di Casalenda

Il paese è raggiungibile attraverso due strada pronvinciali (secondarie): quella da Casalenda e quella da Morrone del Sannio. Ovviamente quella migliore è quella da Casacalenda sia perchè nella maggior parte dei casi Casalenda è più vicino a Campobasso e sia perchè si percorre più strada ad alta velocità. Non ho percorso la strada che collega Morrone a Provvidenti ma credo che sia mal messa, oltre ad essere più lunga di quella che parte dal comune di Casalenda.

Prima dell'ingresso del paese si assiste a qualche trattore che coltiva la terra o raccoglie la legna presso i campi. Appena si arriva presso l'ingresso del paese ci sono delle case di legno che sono state costruite tramite delle donazioni del Friuli al comune italiano dopo che quest'ultimo subì diversi danni a causa del terremoto del 31 ottobre 2022, conosciuto come il terremoto di San Giuliano di Puglia. 

Subito all'ingresso del paese c'è la chiesa di Santa Maria della libera, una chiesa molto carina per come è posizionata: tra alcune case antiche di pietra ben ristrutturata e la scalinata che è di fronte il corso Vittorio Emanuele. Purtroppo quando sono arrivato nel paese la chiesa era chiusa e non ho potuto fare le foto anche all'interno.

chiesa di Santa Maria della Libera sulla piazzetta all'inizio del paese


 

Il Santuario di Santa Maria della Libera è uno dei più antichi santuari della Diocesi Termoli-Larino, risale infatti al settimo secolo. Fu costruito nel periodo in cui la diocesi di Larino era suffraganea di quella di Benevento vale a dire nel Settecento. Durante il periodo iconoclasta gli abitanti del paese riuscirono a salvare una statua in legno di fico, ritrovata in seguito da un contadino in località Ponte Grosso (denominato “Campo della Madonna”). Dopo la ricostruzione della chiesa andata distrutta da un incendio, il sisma del 1456 la rovinò nuovamente. Nel 1872 il Santuario venne di nuovo riedificato e accresciuto nella sua mole. Durante la seconda guerra mondiale la chiesa venne utilizzata come ospedale militare.
La struttura ad una sola navata presenta un solo altare dedicato alla Vergine della Libera.

chiesa di Santa Maria della Libera sulla piazzetta all'inizio del paese



ufficio postale vicino le Chiesa di Santa Maria della Libera e all'inizio dell'ingresso del paese

Ho fatto uno scatto all'ufficio postale del comune per diverse ragioni. Questo ufficio è vicino la chiesa di Santa Maria della libera e all'ingresso del paese. Inoltre come spesso avviene in tutti i piccoli paesi del territorio italiano, l'ufficio comunale è sempre un punti di riferimento per vari servizi sia postali che bancari.

C'è da dire inoltre che altri uffici non ci sono, oltre ovviamente al municipio. Ma addirittura non ho intravisto neanche supermercati e stando ad alcune ricerche che ho fatto non ci dovrebbe nessun negozio. Probabilmente gli abitanti si riforniscono dei viveri tramite i paesi vicini: Casacalenda e Morrone del Sannio.

Strada principale che parte dalla chiesa e che arriva al centro del paese, verso il Municipio

Le strada di fronte la chiesa è Corso Vittorio Emanule che porta dritto al centro del paese - se cosi si può dire, visto che il paese è minuscolo - e dove ci sono le pricipali abitazioni. Questo non è sempre scontato perchè nei paesi isolati e piccoli spesso si assiste a vere e proprie intere abitazioni abbandonate. Inoltre con la costruzione delle case di legno dopo il terremoto del 2002 la strada ha mantenuto tutti i residenti.

Quando stavo scattando le foto sentivo le persone dietro le porte delle abitazioni che spesso sono delle semplici intelaiature che aprono direttamente a cucine e soggiorni senza alcun ingresso.

un piccola pizzassetta da alberi e aiuole che forma un mini parco che affaccia sulla vista del paesaggio

Percorrendo Corso Vittorio Emanuele si incontra questo mini parco che affaccia su un belvedere della campagna vicino Morrone del Sannio. 

C'è da dire che Provvidenti è situato a 570 mentri sul livello del mare, un altitudine non basissima ma comunque inferiore a molti paesi molisani dei dintorni come Casalenda e cosi ho potuto constatare sulla mia pelle la netta differenza che c'è con la temperatura e i venti. Provvidenti è molto più riparato e mite di Casalenda, paese in cui ho trovato venti gelidi nonostante la stagione primvarile molto inoltrata.

statua dell'allegoria della patria situata in Piazza Umberto I alla fine di Corso Emanuele

Statua di Mons. Corrado De Vito (1904 – 1970) fondatore delle Ancelle dei Poveri


Edificio del Municipio del Comune di Provvidenti

alcune case tra i vicoli stretti del centro del paese vicino il municpio

🌫️ l'estate che verrà... [riflessione sul cambiamento climatico]

 

disegno di Tjeerd Royaards in cui viene rafficurato un condoliere di venezia che percorre il canale prosciugato con un cammello, per mettere in evidenza la siccità del cambiamento climatico
disegno di Tjeerd Royaards 

I disegni di Tjeerd Royaards sono sempre geniali e quasi sempre mi piacciono.
Quello che mi ha colpito di questo disegno è il paradosso che possono avere i risvolti del cambimento climatico: infatti viene raffigurata Venezia con i canali prosciugati ma in realtà stando alla granparte degli scienziati il cambiamento climatico dovrebbe portare invece ad un innalzamento dei mari.

Il titolo del post potrebbe riferisi all'attuale estate ma in realtà potrebbe essere la previsione di un futuro prossimo sul caldo che quasi sempre divamperà nelle estati.

Fino a qualche mese fa avevano previsto un estate torrida tra le più caldi, come quella del 2024, che secondo molti è stata la più calda di sempre. Al momento però - almeno qua in Molise - non si intravede questa estate infuocata e anzi negli ultimi mesi ha fatto sempre un meteo mediocre con piogge scarse ma frequenti

📰 il nuovo papa è uno statunitense... Leone XIV

 

un articolo sulla notizia del nuovo pontefice eletto (Papa Prevost) estratto da un articolo del quiotidiano PrimoPianoMolise del 9maggio2025 by MoliseHorizon
un articolo estratto dal quotidiano PrimoPianoMolise del 9maggio2025

Elencare la storia e il curriculum di Robert Francis Prevost, nonchè il nuovo pontefice di Roma sarebbe limitatamente cronostico e anche poco realistico visto che la storia del Papa viene fatta (anche e sopratutti) sulle riforme, le idee e i viaggi che si intraprendono.

Il periodo in cui si sta vivendo è molto complesso e il Papa può avere sempre un ruolo importante anche se spesso non decisivo. Probabilmente Papa Giovanni Paolo II è stato il vero e ultimo uomo che abbattuto i muri del mondo (in tutti i sensi..). Ma anche Papa Francesco ha saputo intraprendere strade rivoluzionarie che per molti potevano essere difficili.

Aldilà se uno creda o no allo spirito santo non è difficile spiegare la scelta di eleggere Prevost. 
La chiesta ha voluto dare continuità all'operato di Bergoglio nominando un cardinale che ha avuto esperienze missionarie in Perù, oltre ad essere comunque originario del continente americano.

Leone XIV è il primo pontefice statunitense, evento singolare per molti versi...
Se vogliamo si potrebbe dire che non era molto prevedibile una scelta del genere, soprattutto perchè gli Stati Uniti sono un paese protestante, spesso lontano dalle posizioni della Chiesa di Roma, senza contare che gli StatiUniti sono una delle parti in causa della guerra in Ucraina, provocando un possibile squilibrio nella dipolomazia tra gli stati interessati.

Non mancano poi voci che insinuano il fatto che il Papa statunitense potrebbe essere stato scelto dalla pressione esercitata da Trump, che non si è nascosto dicendo che avrebbe voluto un Papa a stelle strice. Certo il nome di Trump era diverso... Il presidente americano infatti sperava che uscisse Timothy Dolan, il cardinale di New York molto vicino alle sue posizioni. Prevost infatti, nonostante sia americano, ha spesso criticato l'operato di Trump dello scorso mandato.

Non potrebbero mancare però possibili flessioni alle pressioni del capo di stato americano.

Putroppo sono ormai molti anni che un Papa italiano non viene eletto e viene da chiedersi perchè. 
Ma spesso vedo in televisioni gente (italiana) che esulta come se assistesse ad una banale partita di calcio... in cui i loro pensieri e le loro riflessioni non si soffermano sul perchè... e sul fatto che ormai la chiesa è un culto di potere che agisce sulle diplomazie mondiali diventando determinando (ma non spesso non decisiva) negli equilibri del mondo.

🎵 Noemi - Non sono io

 

 

Tra le hit di questo periodo c'è da menzionare Noemi, una cantante che mi è sempre piaciuta e che questa volta ha sfornato una canzone dal testo geniale in cui parla del fatto che le persone non riescono più esprimere sentimenti in un mondo sempre più tecnologico.

Non sono io è un singolo della cantante italiana Noemi, pubblicato il 2 maggio 2025 come primo estratto della riedizione digitale del settimo album in studio Nostalgia, uscito a sua volta il 28 febbraio 2025.

TESTO
Ho visto occhi come i tuoi
In una vita passata
Giorni parlavano di noi
Del nostro fine serata
Che malinconia
Noi due gatti sul tetto
Scappiamo via
Non è ancora Perfetto
Ma cosa è la complicità
Cambiare letto però insieme Versarci lacrime da bere
E poi lasciarle stese al sole
Cercare un senso nelle cose
Sono spine senza rose le tue scuse
Sarà vero o no
Che pure i robot
Esprimono desideri
Se cadono i satelliti
noi no, noi no
Non crediamo più a niente


Ma ci facciamo male
Litighiamo per le strade
Dici che vorrei scappare
Volare
Verso lune più lontane
Chiamami se stai affondando
Oppure se mi stai ancora pensando
Ma se mi cerchi poi non vale I tuoi occhi sono laser
Io li seguo tra le case
È normale
Amare è come galleggiare
Chiamami se stai affondando
In un mare che non è più il mio
Tra di noi qualcuno ha detto addio
Ma non sono io

Ho fatto sogni uguali ai tuoi
Una visione sfocata
E ci rincontreremo poi
In una rissa sfiorata
Correndo via
Come gatti su un tetto
Malinconia
Io ti ho perso
Sarà vero o no
Che pure i robot
Esprimono desideri
Se cadono i satelliti
noi no, noi no
Non crediamo più a niente


Ma ci facciamo male
Litighiamo per le strade
Dici che vorrei scappare
Volare
Verso lune più lontane
Chiamami se stai affondando
Oppure se mi stai ancora pensando
Ma se mi cerchi poi non vale
I tuoi occhi sono laser
Io li seguo tra le case
È normale
Amare è come galleggiare
Chiamami se stai affondando
In un mare che non è più il mio
Tra di noi qualcuno ha detto addio
Ma non sono io
Non sono io, non sono io
Non sono io, non sono io
Non sono io, non sono io
Non sono io
Però tu chiamami se stai affondando
In un mare che non è più il mio
Tra di noi qualcuno ha detto addio
Ma non sono io

☘️ Striscia dei Peanuts - 9 Maggio 2025

 

Striscia dei Peanuts del 9 Maggio 2025 - l'ombrello non ripara i piedi - ilpost.it

per rievocare un vecchia pubblicità televisiva degli 90 si potrebbe dire: non serve un ombrello grande ma un grande ombrello!!

E comunque quando piove a vento non c'è ombrello che ripari del tutto!

giovedì 3 aprile 2025

La Storia di Antonio dei Crociati

 

un piccolo racconto inventato sui crociati e i trinitari... di Campobasso

Le Ombre della Pace: La Storia di Antonio dei Crociati

Nel cuore del XVI secolo, Campobasso era una città di contrasti e passioni, dove le mura della città separavano non solo le case, ma anche le anime. Due confraternite religiose, i Crociati e i Trinitari, si sfidavano per il predominio nelle sacre processioni che segnavano il ritmo della vita cittadina: il Corpus Domini e il Venerdì Santo. Le tensioni tra queste due congreghe erano palpabili, e l’odio serpeggiava come un veleno invisibile tra i vicoli di pietra, spesso sfociando in violenti conflitti.

Antonio era un giovane membro dei Crociati, uno dei molti che indossavano la tunica bianca con la croce rossa, simbolo della loro dedizione alla fede e alla città. Cresciuto all'interno delle mura, Antonio aveva visto fin da bambino il potere dei Crociati, la loro influenza su ogni angolo della città, dalle piazze affollate alle cappelle più remote. La sua vita era intrecciata con quella della confraternita, e come tutti, nutriva un ardente desiderio di veder trionfare la sua gente, di prevalere sugli avversari, i Trinitari, che abitavano fuori dalle mura cittadine, nei Terrazzani, un quartiere di campagna che pareva sempre lontano dalla luce della città.

Gli scontri tra le due congreghe non erano rari. Ogni anno, la disputa per il primato nelle due processioni principali, quella del Corpus Domini e quella del Venerdì Santo, portava con sé non solo una battaglia religiosa, ma anche una guerra di orgoglio, di potere. I Crociati, abituati a dominare la città, consideravano la processione del Corpus Domini come una prova di forza, una manifestazione del loro status. Ma i Trinitari, con il loro spirito di rivalsa, non si arrendevano facilmente, e il giorno del Venerdì Santo diventava l’occasione per sfidare la superiorità dei Crociati.

Antonio aveva visto il conflitto crescere ogni anno, e la sua lealtà alla confraternita lo spingeva a lottare con fervore. Ma la guerra tra le due congreghe non si limitava solo a questioni religiose. La rivalità si rifletteva in ogni aspetto della vita quotidiana. Mentre i Crociati godevano di una certa influenza all’interno delle mura cittadine, i Trinitari erano confinati ai margini, fuori dalle mura, dove le condizioni di vita erano più dure. Il freddo invernale era un nemico invisibile ma implacabile per i Terrazzani, che abitavano in case di legno e paglia, lontani dai rifugi protetti delle mura cittadine. Ma per Antonio, cresciuto in una casa più calda e protetta, questo contrasto era qualcosa che non poteva ignorare.

Il giovane Crociato si trovava spesso a camminare tra le vie ghiacciate durante l'inverno, costretto a fare lunghe veglie notturne in attesa della processione. Il gelo penetrava nelle ossa, il vento soffiava impietoso, ma nulla sembrava fermarlo. Ogni passo, ogni battito del cuore, erano spinti dal desiderio di dimostrare la superiorità della sua confraternita. Tuttavia, il freddo e la povertà della vita fuori dalle mura cominciavano a pesargli. Le case dei Terrazzani, consumate dal vento e dalla neve, erano spesso il teatro di scontri violenti, eppure la confraternita dei Trinitari non si arrendeva.

Il conflitto tra le due fazioni raggiunse il culmine nel 1587, durante la Quaresima, un periodo di riflessione e penitenza che sembrava destinato ad essere l'inizio di una svolta per Campobasso. La tensione tra i Crociati e i Trinitari era ormai così intensa che la città sembrava sull’orlo di un conflitto aperto. Fu in quel momento che Padre Geronimo da Sorbo, un frate benedettino conosciuto per la sua saggezza e la sua serenità, si fece avanti, proponendo una soluzione. La sua proposta di pace sembrava impossibile, ma fu lui a scatenare un movimento che avrebbe cambiato il corso degli eventi.

Antonio, che nel cuore nutriva ancora il fuoco della rivalità, si trovò di fronte a una scelta difficile. Padre Geronimo, con la sua voce calma e persuasiva, li invitò a riflettere sulle vere ragioni della loro lotta. “La guerra tra di voi è un inganno del maligno, che semina discordia nei cuori degli uomini. L’unico vero nemico è la separazione dalla misericordia di Dio”, disse durante uno dei suoi sermoni, davanti a una folla silenziosa.

Fu difficile per Antonio abbandonare il rancore che aveva accumulato negli anni, ma l’uomo che si trovava di fronte non era solo un religioso. Padre Geronimo era un uomo che aveva visto troppo dolore e che portava nel cuore la saggezza di chi aveva vissuto le guerre, le lotte e le sofferenze del mondo. Gradualmente, il suo messaggio cominciò a penetrare anche nel cuore di Antonio.

Con il passare delle settimane, la città di Campobasso iniziò a trasformarsi. Le ombre di odio tra i Crociati e i Trinitari si diradarono sotto la luce della misericordia e della comprensione. Antonio, che aveva visto per tanto tempo il nemico negli occhi dei Trinitari, cominciò a comprendere la realtà di chi viveva fuori dalle mura: le difficoltà, la povertà, la lotta quotidiana per la sopravvivenza. Non erano i Trinitari a essere i veri nemici, ma la separazione, l’ignoranza reciproca.

Alla fine della Quaresima, durante una messa solenne celebrata proprio nel cuore della città, le due confraternite si riunirono in un simbolico abbraccio di pace. Le due processioni, una volta contrapposte, si fusero in un unico corteo, segnando la fine di anni di lotte e divisioni.

Antonio, per la prima volta, guardò oltre le mura della città. Non c’erano più nemici da odiare, ma solo fratelli da amare. Il freddo dell’inverno sembrava meno tagliente, e la solitudine delle strade desolate scomparve, sostituita dalla luce calda della fraternità. La pace, seppur fragile, era stata raggiunta, e Antonio sentiva che, finalmente, la sua città era pronta per una nuova stagione di speranza.

In quell'anno, la processione del Corpus Domini e quella del Venerdì Santo non furono solo celebrazioni religiose, ma simboli di una vittoria ben più grande: la vittoria della pace sulla divisione, della comprensione sull’odio. E in quel giorno, Antonio non era più solo un Crociato. Era un uomo che aveva trovato la sua vera battaglia: quella contro l’ignoranza e la separazione, e a favore della fraternità universale.

La regione che esiste (con le ombre oscure)

 


 

 

 

 

 

 

Nel cuore d'Italia c'è una terra sfuggente,
che tutti chiamano assente, assopita, dimenticata,
un'isola che non c'è, persa tra i sogni e la realtà,
dove le ombre si fanno regine di un destino inascoltato.

Il Molise, una regione senza volto,
manca di eroi, di voci forti, di combattenti,
è un deserto di silenzi, un vuoto che urla
mentre i giochi di potere si intrecciano nell’ombra.

Nessun popolo a difendere la sua anima,
nessun cavaliere pronto a sollevarne il vessillo,
solo ombre che si allungano sulle sue valli
mentre le montagne sono spettatrici di questa messa in scena.

Le sue terre non brillano, non raccontano storie,
non sono scritte nelle pagine che il mondo ricorda,
sono spazi silenziosi dove la memoria sbiadisce
e le parole di chi vi ha vissuto si perdono nell’oblio.

E così, la sua oscurità cresce,
dove il potere gioca la sua partita invisibile,
diventando preda delle mani che sussurrano
in quel buio che, senza eroi, diventa invincibile.

Il Molise è terra di nessuno,
una regione che non esiste, ma esiste nel silenzio,
tra le ombre di un paese che l’ha dimenticata
mentre le sue montagne restano mute,
prigioniere di una storia che nessuno vuole ascoltare.